La mia storia

Ognuno ha la sua storia.
Ti racconto la mia.

una famiglia in movimento

Mio padre era un geometra, mia mamma gestiva un negozio di abbigliamento. Dopo la scuola, io e mia sorella maggiore andavamo in negozio per studiare o giocare con i nostri amici della zona. Una vita semplice, senza grossi scossoni.

I momenti esaltanti erano durante le festività e in estate quando si partiva per un viaggio in macchina. Mio papà sceglieva la meta, sempre diversa, e delineava una sorta di itinerario basandosi sulla guida Touring. Il mio entusiasmo iniziava da subito, quando con il viso appiccicato al finestrino mi godevo la vista in attesa di arrivare sul posto ed esplorarlo.

Ricordo una vacanza a Grado dove ci fermavamo ai chioschi sulla strada per mangiare le pesche al vino rosso, mai mangiate così tante in vita mia, oppure a Riccione a girare in tandem. Queste emozioni, insieme alla costante sensazione di felicità e di libertà, si trasformarono in passione portandomi a scegliere il “Turismo” e, successivamente, la Scuola Interpreti.

Iniziare il lavoro con il piano B

Il primo lavoro lo avrei voluto in linea con i miei studi ma, non trovandolo, sono dovuta passare al piano B.

Iniziai come segretaria in tante aziende e realtà differenti, avvantaggiata anche dalla mia conoscenza linguistica, passando dai ruoli più semplici a quelli con sempre maggiore responsabilità. Ho interagito con persone a tutti i livelli e ricoperto ruoli che hanno migliorato le mie capacità organizzative, di comunicazione, di coordinamento e di problem solving.

Tuttavia, mi mancava sempre un lavoro che rispecchiasse il mio desiderio.

un giorno qualsiasi, un evento cambia la mia vita

Nel corso della mia vita professionale mi sono ritrovata, per due volte, nel vortice di crisi aziendali. Vivere queste situazioni è sempre un’esperienza drammatica eppure, quando mi accadde per la seconda volta nel 2005, la presi come un’opportunità per realizzare quello che da sempre avevo desiderato, pur non sapendo da che parte iniziare.

Per un lasso di tempo, collaborai con un mio ex-fornitore, un’agenzia di organizzazione eventi. Nel frattempo, i suggerimenti dati da un amico che lavora in un’agenzia di viaggio, mi diedero la spinta per uscire dalla mia “comfort zone” e trovare la mia strada.

Era giunto il momento di creare una nuova realtà che meglio mi rappresentasse. Nel 2006 nacque Studio Planit per offrire servizi nell’ambito delle traduzioni, dei piccoli eventi e dei viaggi con un approccio totalmente tailor made. Il confronto con il cliente era fondamentale.

dall’analisi introspettiva al rebranding​

Negli anni le richieste di consulenza nei viaggi erano aumentate rispetto al resto delle attività e, nel 2018, sentii l’esigenza di un’analisi introspettiva per capire in quale direzione proseguire. Volevo individuare una collocazione specifica in cui poter veramente essere d’aiuto al cliente ma, al tempo stesso, rimanere in sintonia con la mia visione “emotiva” del viaggio.

Dovevo individuare l’ingrediente che aveva trasformato alcuni dei miei viaggi in ricordi indelebili. Analizzai me stessa, soprattutto i viaggi in Africa, e trovai la mia risposta: le esperienze esclusive e le immersioni nella vita locale e nella natura. In altre parole, la magia risiedeva nella ricerca del luogo unico, autentico, del vivere un’esperienza nei suoi aspetti culturali e rurali in connessione con il territorio.

Decisi allora di specializzarmi in viaggi di lusso ed esperienziali.

il lusso che attrae chi cerca la semplicità “esclusiva”

Il nuovo concetto di lusso nel viaggio è correlato a nuove esigenze e a diverse sfumature di bisogni e motivazioni. È un “lusso” più moderato e strettamente legato alla cultura e al territorio, che attrae chi cerca la semplicità “esclusiva”.

Un elegante hotel di design in città, un esclusivo resort immerso nella foresta di un’isola privata, un eco-lodge nella savana gestito insieme alla comunità locale per un turismo etico e solidale o un matrimonio minimal chic in una ex-fabbrica. Insomma, la ricerca dell’autenticità.

Questo per me è lusso.

esperienze locali che ti arricchiscono in prima persona

Esperienza è conoscenza e partecipazione: un ingrediente importante nell’apprendimento degli stili di vita. Puoi imparare e conoscere culture, tradizioni e storia, immergendoti nelle esperienze locali anche attivamente ed emotivamente. 

Partecipare a una lezione dell’antica pratica di “arrangiamento floreale” in Giappone, sperimentare un’attività di conservazione di elefanti o rinoceronti insieme ad alcuni ranger locali oppure visitare un laboratorio con un maestro tufarolo.


Questo per me è esperienziale.

viaggiatore e consulente: un confronto a due vie

Nel mio lavoro ci tengo ad essere una consulente, un punto di riferimento che aiuta il cliente a costruire il viaggio per come lo vuole, con il quale scambiare impressioni e idee in maniera chiara e onesta. Mi piace che il rapporto fra viaggiatore e consulente sia un confronto a due vie, dove nessuno si mette in cattedra. Per me il rapporto che si crea è fondamentale e deve essere di fiducia reciproca.

Il mio è un servizio dedicato, facilitato dalla dimensione stessa della società: il cliente ha un unico interlocutore che lo segue direttamente.