La penisola dei “fiordi d’Arabia”

Se guardi la mappa dell’Oman, vedrai che all’estremità nord-est degli Emirati Arabi Uniti c’è una penisola, il Musandam, un enclave omanita in territorio emiratino. Viene chiamato anche l’Eremita dell’Oman, oppure “Fiordi d’Arabia”, per le sue insenature e i promontori a picco sul mare che ricordano i fiordi norvegesi. Separa il Golfo Persico dal Golfo dell’Oman ed è di grande importanza strategica in quanto si affaccia sullo Stretto di Hormuz, un importante passaggio per le esportazioni di petrolio e il commercio, sia a livello regionale che internazionale.

Non solo. Per la sua bellezza e posizione è una meta perfetta se ami viaggiare lontano dalle rotte di massa. La sua capitale, Khasab, di quasi 20.000 abitanti, è il punto di riferimento se desideri visitare questa regione. È a due ore di auto da Dubai oppure a 1 ora di volo direttamente dalla capitale Muscat. In alternativa, da Shinas si può raggiungere Dibba, Lima o Khasab con un ferry. Infatti, puoi esplorarla via mare a bordo delle tipiche imbarcazioni dhow per un’escursione in giornata o una crociera di pochi giorni, ad esempio, a bordo del Rubba, yacht di legno dal fascino antico.

Via mare raggiungi lagune e calette da dove, oltre ad ammirare il panorama dall’alto delle scogliere e avvistare delfini e balene (soprattutto a febbraio), puoi praticare diversi sport acquatici come lo snorkeling, il diving e il kayak, comodo per navigare tra i fiordi. A Khor Al Sham, uno dei fiordi più spettacolari raggiungibile via mare da Khasab, si può visitare Telegraph Island, dove gli inglesi avevano una stazione telegrafica per favorire le comunicazioni tra Londra e l’India, e dove i bassi fondali permettono di fare snorkeling tra banchi di pesci e coralli colorati.

Il Musandam è affascinante da visitare anche via terra, con dei safari in 4×4 o trekking. A Khor Najd e a Jebel Harim godrai di una vista spettacolare sulla baia e della zone circostanti. Questa penisola offre diversi spunti dal punto di vista culturale: a Khasab, il capoluogo, oltre all’antico forte portoghese, ci sono nei dintorni piccoli villaggi di pescatori, come il villaggio di Kumzar, in una baia isolata accessibile solo in barca, dove si parlano ancora antichi dialetti.
E come non citare a Dibba il Sixty Senses Zighy Bay, un resort composto da 82 ville sulla spiaggia, ognuna con piscina privata, dove a disposizione dei turisti più green ci sono anche esperienze sostenibili come la piantumazione di alberi e la pulizia dell’oceano e delle spiagge. Il resort ha anche un orto biologico con frutta e verdura fresche, formaggio e uova biologiche.

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